13 giu 2025

Intervista ai dirigenti del TT Sassari, Campioni d'Italia 2024/2025


Da sinistra: Alberto Ganau, Mario Santona, Marcello Cilloco
(Foto R.Scotton, 26 Maggio 2025)


Con immenso piacere personale lunedì 26 maggio 2025 la mia richiesta di incontrare il presidente e i dirigenti del TT Sassari Campione d’Italia 24/25 è stata accolta e in questo post pubblico integralmente la trascrizione effettuata di questa conversazione.


Vi avviso, questo post è lungo, ma merita di essere letto dall’inizio alla fine perché l’impresa degli amici sassaresi è storica e merita tutta la nostra attenzione di appassionati sportivi.


Prima di raccontare l’intervista, alcune informazioni di base su questa società.

La Storia del Club
Il Tennistavolo Sassari affonda le sue radici nella Libertas Sassari, fondata nel 1979, che rappresentò l'evoluzione di diverse esperienze pregresse nel ping pong sassarese. Il club è nato nel 1976 e si è affiliato alla FITeT nel 1979, diventando oggi una delle realtà più importanti del tennistavolo italiano.


Il Presidente Visionario: Marcello Cilloco
Il presidente Marcello Cilloco è il vero artefice di questa straordinaria ascesa. Negli ultimi 4 anni la società è cresciuta a vista d'occhio sia come livello, sia come numero di squadre, nazionali e giovanili.

Cilloco ha sempre creduto nel vivaio, come dimostrano le sue parole dopo i bronzi giovanili ai Campionati Italiani: "E' stata una grandissima emozione arrivare sul podio dei Campionati Italiani, per di più con due squadre... Il lavoro e i sacrifici pagano: dietro questi successi c'è la spinta di tutta la società".
L'Ascesa Meteora: Dal Ritorno in Serie A al Titolo

Il Tennistavolo Sassari è riuscito a riportare la serie A in città dopo oltre 25 anni di assenza. L'ascesa è stata rapidissima: dalla promozione in A2, poi in A1, fino al titolo da matricola.

La squadra che ottenne la promozione era composta da Yang Min (che vinse tutti gli otto singolari disputati), il giovane Marco Poma (sei successi e due sconfitte) e Marco Sinigaglia (sei vittorie e tre sconfitte), guidati dal tecnico esperto Sandro Poma.


Lo Staff Tecnico e i Campioni
Gli artefici del successo sono Lubomir Pistej, Andrea Puppo, Sadi Ismailov, Alessandro Baciocchi e Ganiyu Ashmiyu, con il coach Mario Santona.

Mario Santona è il tecnico che ha guidato la squadra al titolo, affiancando Cilloco nella gestione strategica del progetto.


La Finale Storica: Un'Emozione Indimenticabile
La finale si è svolta nella super affollata palestra della Scuola Media 2 ed è durata tre ore e mezza, che si sommano alle otto ore e mezza delle altre due partite.

Il momento clou è arrivato con Andrea Puppo nell'ultimo match decisivo: "Annulla un set point nel primo set che vince 12-10. Nel secondo è sotto 6-10, e vince 16-14 annullando sei set point. Nel terzo è incontenibile... Lo scambio è da applausi, ma non si sente volare una mosca, sinché Puppo piazza il diagonale vincente".


Il Presente e il Futuro
Oggi la società conta una settantina di tesserati, ai quali si sommano gli amatori per un totale di circa 150 iscritti. L'obiettivo fondamentale rimane il vivaio, con un gruppo di giovanissimi promettenti.

Come ha dichiarato il presidente Cilloco dopo la vittoria: "Questo primo titolo italiano nella nostra stagione di debutto è un'immensa soddisfazione".

Il Tennistavolo Sassari rappresenta un modello virtuoso di come una società sportiva, con visione, investimenti mirati e lavoro sul territorio, possa raggiungere risultati straordinari in tempi relativamente brevi. Da piccola realtà sarda a campione d'Italia: una favola sportiva che dimostra come nel tennistavolo, più che in altri sport, la programmazione e la passione possano davvero fare la differenza.


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Vediamo il dettaglio delle domande e risposte fatte durante l’intervista (conversazione durata 45 minuti circa presso la sede del TT Sassari, Viale Cossiga, 6 c/o Scuola media n°2 – Sassari, lunedì 25 maggio 2025, ore 19).

Presenti: 

Riccardo Scotton, intervistatore, tecnico di base, TTTorino, autore del blog: “Appunti di Tennistavolo del Tecnico Riccardo” Blog di Riccardo

Marcello Cilloco, Presidente TT Sassari campione d’Italia A1, 2025;

Mario Santona, allenatore TT Sassari

Alberto Ganau, dirigente TT Sassari


La conversazione è avvenuta in un ufficio del complesso scolastico, riservato al TTSassari. La passione per questo sport trasuda dai muri dell’ufficio ed è trasmessa immediatamente dagli occhi vivi e prontissimi dei presenti. Mario è un omone con un cuore grande così, orgoglioso dei suoi ragazzi. E’ un fiume in piena, e soprattutto lui che risponde con calma alle mie domande, dosando le parole, perché lui è un uomo di fatti e che fatti!


Nel seguito ho usato questa convenzione: 

In carattere corsivo le domande e risposte dirette

In carattere normale le mie personali considerazioni.


Domanda 1) Innanzitutto vi porgo i saluti e i complimenti del Presidente della Federazione Renato Di Napoli. Io l’ho avvisato che venivo ad intervistarvi, ma preciso che io sono venuto qui indipendentemente da lui e dalla FITET; questa è una mia iniziativa personale. 

Dunque, ragazzi, come si fa a passare dalla A2 all’A1 e vincere al primo tentativo lo scudetto, avete un segreto? Come avete costruito la squadra vincente?

Risposta di Mario: Ricevere i complimenti del presidente fa sempre piacere e lo ringraziamo.

Tieni conto che abbiamo costruito la squadra di A1 all’ultimo, verso giugno 2024, mentre di solito le squadre vengono definite molto prima, intorno a gennaio. Abbiamo avuto la fortuna di assemblare una squadra competitiva ai limiti dei tempi consentiti. 


Interviene e precisa Alberto: Noi siamo andati in A1 per aver scambiato i diritti con Milano che ha deciso di rimanere in A2, l’anno scorso TT Sassari era a metà classifica.

Continua Mario. Due anni prima, appena freschi arrivati in A2 avevamo perso per due punti i playoff, quindi avremmo già potuto salire in A1, ma seppur di poco TTNorbello ci ha battuti.


I giocatori sono stati da noi contattati e si sono resi disponibili. A tutti gli effetti sono dei professionisti, si allenano come minimo 5-6 ore al giorno tutti i giorni, valutano le richieste e le prospettive e poi scelgono. Noi abbiamo scelto bene loro e loro hanno scelto bene noi!

Nessun problema ad ingaggiare un russo, nonostante il periodo critico internazionale. Di base si tratta direttamente con i giocatori senza intermediazione di agenti.

Il nostro tesserato, di padre nigeriano, campione italiano John Michel Oyebode ha fatto una scelta diversa: Gioca all’estero campionato e tornei internazionali. All’estero gioca in Germania (Bundesliga) il campionato nazionale e il regolamento vieta che un giocatore possa partecipare a due tornei di squadre nazionali nello stesso anno. 


Domanda 2): Avete chiuso la regular season secondi, il vostro miglior giocatore Sadi  Ismailov, il russo vostro giocatore di punta, con percentuali di vittorie intorno all’80%, Andrea Puppo 60% Lubomir Pistej, slovacco, 50%, Alessandro Baciocchi 25% Come si arriva a battere finale i favoriti TTMessina?


Risponde Alberto: Il risultato è stato in bilico fino all’ultimo, gli avversari avrebbero potuto vincere, perché al ritorno erano a cinque punti dalla vittoria finale nel match tra Puppo e Amato. Amato nel quinto e decisivo set stava conducendo 6 a 2 contro Puppo che con tutta la cazzimma di cui è dotato (Mario lo ha definito benevolmente un “cagnaccio”), ha ribaltato la situazione portando TTSassari sul 3 a 2. 


Prosegue ancora Mario: Nell’incontro successivo il campione Ismailov, galvanizzato dall’insperata vittoria con rimonta del compagno Puppo, vince contro Stoyanov  3-0 portando il risultato finale 4 a 2 per Sassari e  costringendo allo spareggio le due squadre. Lo spareggio lo abbiamo poi vinto noi per 3 a 2 aggiudicandoci finalmente il titolo.


Il “miracolo vero e proprio l’ha quindi realizzato Puppo nell’incontro della finale di ritorno.


Per inciso potete vedere l’incontro di ritorno, compresa la partita tra Amato e Puppo al seguente link del canale YT Fitet a partire dal punto 2h, 49' 26'':

Finale di ritorno scudetto


Mario continua e fa notare un particolare molto importante: Siccome Amato aveva costruito il vantaggio su alcuni punti fortunati, riesco su questo a costruire la fiducia nel mio giocatore Puppo e spronarlo a non mollare mai. Quando l’allenatore chiede e il giocatore risponde si crea la simbiosi perfetta, come in questo caso. Tra l’altro sul 6 a 2 Amato chiede un time-out, strano quando si è in vantaggio (ma avrà avuto i suoi motivi) difficilmente si chiede il time-out quando si è in vantaggio, cosa che ha consentito a Puppo di tirare il fiato e consultarsi con me. I campionati si vincono e si perdono anche per questi piccoli particolari!


Rispetto all’andata, la bravura (e fortuna di Mario, ma per vincere ci vuole anche fortuna) è stata anche quella di non fare incontrare Ismailov contro il migliore degli avversari Ursu Valdislav, molto in forma nel finale stagionale a giudizio del tecnico sardo e che all’andata aveva già battuto Ismailov.

La formula della creazione incontri delle formazioni A1 è simile a quella dei campionati minori (Mini-Swaythling), l’unica differenza è che in A1 se una delle due squadre raggiunge i quattro punti su sei incontri, l’incontro termina immediatamente e si mette a referto il risultato, mentre nelle serie minori si svolgono sempre e comunque tutte e sei le partite. 

Lo spareggio conclusivo invece si è svolto il 4 Maggio in casa del TTSassari al meglio di tre incontri su cinque ed è stato vinto, come già accennato, da Sassari per 3-2.


Domanda 3) Come fa una piccola società a raggiungere il vertice italiano con le risorse limitate disponibili? Sponsor? Regione Sardegna?

Risponde Marcello: E’ in insieme di fattori, la regione autonoma Sardegna contribuisce in misura del 30% al bilancio complessivo della società. Gli sponsor aiutano tantissimo, per un altro 40%, poi ci sono le altre entrate dei corsi e delle quote associative. Però è molto difficile far quadrare i conti. Nemmeno un euro si può ricavare vendendo i biglietti al pubblico poiché essendo i nostri spazi pubblici (scuola media statale) non possiamo far pagare un biglietto agli spettatori, nemmeno un simbolico euro! 

Peccato perchè per la semifinale e finale avremmo potuto ottenere un bell’incasso!


Domanda 4) Non ritenete che gli sport minori in Italia come ad esempio il tennistavolo, la scherma, la vela (classi olimpiche), la lotta, il pugilato vengano esaltati solo in occasione delle vittorie e poi finiscono poco dopo nel dimenticatoio? Non si potrebbe aprire una finestra settimanale nazionale in Rai, visto che ormai i canali sono innumerevoli per dare risalto a tutte queste discipline? Oltre al canale youtube della FITET che trasmette in diretta gli incontri più importanti, si potrebbe sicuramente fare di più. Conoscere i campioni, il tipo di sacrifici che fanno meriterebbero un miglior riconoscimento, non trovate? I social anche potrebbero, se ben sfruttati, dare più notizie e attrarre il pubblico dei più giovani. Vi faccio notare che il TTSassari su Instagram e Facebook ha nemmeno un migliaio di follower. Su YT, a oggi 26 maggio, 123 soli iscritti! 

Mi permetto di affermare che forse qualcosa di più di potrebbe fare anche su questi fronti.

Risposte da parte di tutti: La federazione mette a disposizione quello che riesce, sicuramente si potrebbe fare di più complessivamente, soprattutto con i social. Noi abbiamo una società esterna che è delegata a fare promozione, compresi i social. Sicuramente lo spunto che ci dai, Riccardo è interessante e cercheremo in futuro di darci più da fare per creare “engagement” e interesse ai nostri eventi. Come suggerisci tu, magari provare a realizzare anche qualche comunicato e video in lingua inglese per farci conoscere all’estero potrebbe essere una buona idea.


Domanda 5) Come siete messi a livello giovanile?

Marcello: Non siamo i primi, ma tra le prime dieci società italiane a livello giovanile, facciamo molti corsi e promozioni. Una cosa a cui siamo particolarmente fieri è iniziare a lavorare nella scuola d’infanzia, già a partire dai cinque anni e abbiamo iniziative non solo limitate alla città di Sassari, ma anche al circondario. Questa cosa la sottolineo perché è molto bella.

Infanzia ed elementari sono i nostri target di età di riferimento, le scuole medie sono il bivio in cui si deve decidere, ma il grosso lavoro bisogna farlo soprattutto prima. Arrivati alle medie anche altre federazioni si danno da fare per affiliare i ragazzi e le ragazze più promettenti e sicuramente il tennistavolo, se non ci sono le giuste motivazioni dietro, potrebbe essere purtroppo abbandonato come disciplina a favore di altre come il calcio e la pallavolo che hanno sicuramente più strutture e mezzi per attrarre i giovani oltre ovviamente a prospettive di guadagni e riconoscimenti maggiori.

Noi tre “pazzi” ci diamo molto da fare e la nostra passione è coinvolgente e vediamo che riusciamo a fare un buon lavoro, e i nostri ragazzi più promettenti continuano a seguirci. Questo ci sprona ad andare avanti e portare avanti il nostro progetto di espansione del tennistavolo in questa zona della Sardegna.


Domanda 6) Come organizzate gli allenamenti? Avete a disposizione degli allenatori dedicati per gli amatori e atleti?


Risposta di Mario: Certamente tutti i nostri amatori e agonisti sono seguiti da validi tecnici e allenatori. Ad ogni livello ci sono degli istruttori che fanno fare schemi e allenamenti mirati. Questo porta interesse e voglia di migliorare da parte dei giocatori ad ogni livello. 

In questo modo si crea un circolo virtuoso, perché se i giocatori sono soddisfatti e vedono i progressi, continuano a praticare, si affezionano alla società e portano altri amatori per passaparola e buona pubblicità. Questo è un punto fondamentale che ogni società dovrebbe seguire come esempio da replicare tutte le volte che si può


Domanda 7) Due anni fa ho personalmente verificato che Marcozzi a Cagliari una volta al mese dà la possibilità ai propri iscritti (amatori e agonisti delle serie minori) di incontrare i propri campioni di A1 in sessioni dedicate. Anche voi cercate di fare questa cosa? Secondo me è una bellissima iniziativa.


Risposta di Mario: noi non lo facciamo anche perché i nostri atleti spesso si allenano al centro federale e fisicamente vengono a Sassari non troppo spesso, però i loro allenamenti sono a porte aperte, chiunque potrebbe vederli, ma non li apriamo effettivamente a tutti, solo ad inviti, perché vogliamo che si allenino tranquilli.


Considerazioni finali dei tre intervistati: Noi siamo consci del grande risultato e ovviamente siamo molto contenti. Questo è il frutto di un lavoro lungo nel tempo perché nel tennistavolo non si improvvisa. Qui a Sassari lo spirito di società viene prima di tutto, e da questo concetto si formano le squadre affiatatissime e ben allenate da tecnici e allenatori di grande esperienza, anche estera. Per esempio ci teniamo molto ad aver portato in staff recentemente un tecnico indiano che potrà ulteriormente alzare il livello. 

Ai campionati giovanili di Rimini di quest’anno ci ci siamo ritrovati alla fine delle giornate una tavolata di oltre 30 persone tra ragazzi, tecnici e dirigenti. Questo dimostra che noi siamo una grande famiglia. 

A Riccione la settimana prossima tutti vestiremo una maglietta celebrativa dello scudetto conquistato creata per l’occasione.

Il nostro sogno sarebbe avere una struttura dedicata come Marcozzi, un’area da costruire ex novo oppure un sito rinnovato e recuperato per questo scopo. 

A Sassari abbiamo una foresteria per ospitare atleti e allenatori in transito, ma purtroppo è distante dal luogo dove ci alleniamo, situazione questa evidentemente non ottimale. L’ideale sarebbe quindi foresteria e centro sportivo annessi alla palestra di allenamento e agli uffici come a Cagliari.

Giusto per farti notare la nostra situazione attuale, considera Riccardo che questa nostra palestra è in comune con la scuola media e quindi dobbiamo ogni giorno smontare e rimontare i tavoli perché la mattina successiva i ragazzi utilizzano la palestra per le attività di educazione motoria. 

Speriamo che questo primo scudetto ci aiuterà a smuovere l’amministrazione nel verso da noi auspicato. Ci aspettiamo che la società esterna di promozione e il nostro addetto stampa prossimamente si daranno molto da fare perché dobbiamo assolutamente cavalcare l’onda, farci conoscere meglio come società e perché siamo ambiziosi. 

Speriamo anche che la federazione e il presidente Renato Di Napoli ci aiutino attivamente a realizzare il nostro sogno.

Mercoledì 28 Maggio saremo ospitati e premiati al comune di Sassari dal sindaco Giuseppe Mascia e dalla giunta, grande onore per noi, e forse potremo magari sfruttare l’occasione per ricordargli questa cosa. I giornalisti sono invitati e speriamo che questi eventi contribuiscano alla nostra causa.

Vogliamo anche mettere in evidenza gli ottimi risultati della squadra di A1 femminile. Purtroppo non abbiamo il tempo di parlarne come si deve in questa intervista, magari una prossima volta!


Il sito del Tennistavolo Sassari è:

Sito TTSassari

La pagina facebook è:

TTsassari su Facebook

L’account su instagram è:

TTSassari su Instagram

Il canale YouTube è:

TTSassari YT


La premiazione a palazzo ducale dal Sindaco è stata raccontata qui:

Premiazione del Sindaco


Avrei voluto continuare ancora la conversazione, ma purtroppo gli impegni dei dirigenti incombono. 

In particolare voglio ancora ricordare l’ottimo lavoro fatto con gli atleti paralimpici e i titoli conseguiti recenti anche in questo settore, come ad esempio raccontato qui:

Oro di Maria Paola Tolu


Da qualche anno a questa parte a Sassari si svolge un torneo di altissimo livello che vede impegnati numerosi atleti di A1. Il torneo si chiama: “Città dei Candelieri” e si svolge al PalaSantoru. Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare il sito della società sassarese più volte citato in questo post.


E’ passata quasi un’ora dall’inizio dell’intervista, veramente volata via velocemente. Tante emozioni e tanti racconti: aspirazioni obiettivi e risultati. 

Alla fine li saluto con una certezza: sentiremo ancora parlare di questi meravigliosi, autentici, appassionati “pazzi” amici del TT Sassari nei prossimi anni!

Un saluto e in bocca al lupo nel raggiungimento dei prossimi traguardi


Si allegano alcune foto comprensive di descrizioni




Il simbolo dell’associazione modificato per fare posto al primo, storico scudetto

Gli artefici del successo di TTSassari, da sinistra a destra: Pistej (atleta), Ganau (dirigente), Puppo (atleta), Cilloco (Presidente), Baciocchi (Atleta), Ismailov (atleta), Santona (allenatore)


L’interno della palestra durante un allenamento degli amatori (Foto R.Scotton, 26 maggio 2025)


Esterno del complesso scolastico che ospita la palestra in viale Cossiga 6, 

Sassari (Foto R.Scotton, 26 maggio 2025)



Cartello affisso sul cancello che indica il TTSassari come scuola di Tennistavolo FITET ufficiale (Foto R.Scotton, 26 maggio 2025)


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9 giu 2025

La vittoria appartiene ai più tenaci

 


Quante volte vi è capitato di stare sotto due set a zero e rimontare fino a vincere 3-2 annullando tre match points all'avversario? Quante volte siete stati in vantaggio di due set a zero, potervi giocare ben tre match points e poi sprecare tutte le occasioni avute e perdere 2-3?

A me, mai! E a voi?

Segniamoci questa data, 8 giugno 2025, Roland Garros, finale grande Slam tra lo spagnolo Carlos Alcaraz e l’italiano Jannick Sinner.

Finale epica, durata ben 5 ore e 29 minuti, una delle più lunghe mai disputate del circuito “grande slam”, la più lunga se riferita al solo torneo di Parigi, vinta dallo spagnolo al tie-break al quinto set dopo aver rimontato due set di svantaggio e annullato ben tre championship point all’italiano.
Se non avete avuto la fortuna di assistere (in presenza o in TV) a questo spettacolare incontro vi invito almeno a cercare gli highlights in rete.
Gli highlights si possono vedere ad esempio qui:
La cronaca la potrete leggere e rileggere sui principali quotidiani, come ad esempio sulla Gazzetta della sport a questo link:

Avrebbero potuto vincere entrambi perché sia Sinner che Alcaraz sono dei grandi campioni che se la giocano alla pari e sicuramente si incontreranno ancora molte volte in futuro in finali del grande slam.

Ma c’è un fattore aggiunto oltre alla bravura tecnica e atletica che ha che fare col carattere e il temperamento: quello che in altro post ho definito “Cazzimma” e che ieri Alcaraz ne ha avuta leggermente più di Sinner, senza alcun dubbio. Poca Cazzimma in più ma decisiva.

Leggi il mio post dedicato a questo argomento qui:

Cazzimma

Più volte inquadrate dalle telecamere, penso di non essere l’unico ad aver notato le frasi in evidenza, incastonate tra gli spalti del campo principale Philippe Chatrier, scritte grandi in Inglese: 

“Victory belongs to the most tenacious”. 


E in Francese:

"La victoire appartient aux plus opiniâtres"

In Italiano:

"La vittoria appartiene ai più tenaci"

Questa frase è attribuita a Napoleone Bonaparte.

Perché lo stadio si chiama Roland Garros? Il torneo su terra battuta più famoso del mondo prende il nome da un aviatore francese.

Eugène Adrien Roland Georges Garros è stato un pilota di caccia inventivo e tenace che si è guadagnato uno status leggendario dopo la Prima Guerra Mondiale.

La sua storia è spiegata bene qui a questo link;

Roland Garros

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E la sintetizzo brevemente qui:

Chi era Roland Garros

Eugène Adrien Roland Georges Garros (1888-1918) è stato un aviatore pioniere francese, primo a volare senza scalo attraverso il Mediterraneo nel 1913, e non era affatto un tennista. Durante la Prima Guerra Mondiale si arruolò nell'aviazione francese, fu catturato dai tedeschi e trascorse quasi tre anni in prigionia, per poi fuggire nel 1918 e perdere la vita in uno scontro aereo nell'ottobre dello stesso anno.

Il collegamento con il tennis

Dopo la sua morte, la Francia celebrò Garros come eroe nazionale, e quando nel 1928 la Federazione Francese di Tennis costruì un nuovo stadio a Parigi per ospitare la finale di Coppa Davis contro gli Stati Uniti, decise di dedicare a lui il complesso, come simbolo di audacia e patriottismo.

"La vittoria appartiene ai più tenaci" è una frase che Roland Garros si fece incidere sull’elica di uno dei suoi aerei da combattimento.

Significato della scritta

È un invito per chiunque desideri inseguire i propri sogni e non voglia rinunciare alle proprie ambizioni. La frase rappresenta perfettamente lo spirito combattivo che caratterizzava l'aviatore e che oggi ispira i tennisti che si sfidano sui campi in terra rossa parigini.

La scritta quindi non è solo un ornamento, ma un vero e proprio simbolo che collega la tenacia dell'eroe dell'aviazione francese con la determinazione necessaria per eccellere nel tennis al più alto livello.

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La prossima volta che saremo impegnati in un torneo o competizione importante, magari in svantaggio per due set a zero, non diamoci per vinti, ripetiamo mentalmente la frase di Roland Garros e mettiamocela tutta, siamo tenaci per rimontare e vincere, o almeno proviamoci!

E, vista da una prospettiva diversa: se invece saremo dalla parte del giocatore in vantaggio sul due a zero, non diamo mai nulla per scontato e cerchiamo di portare a casa il risultato cercando di sfruttare ogni occasione utile, perché non si sa mai che poi il nostro avversario sia passato di qua, abbia letto il mio post e buttando il cuore al di là dell'ostacolo come ha fatto Alcaraz, rimonti lo svantaggio e ci sorprenda battendoci proprio quando già stavamo assaporando una facile vittoria!

E infine concludo con questa esortazione: nei momenti della nostra vita in cui potremo sentirci sconfitti e abbattuti, mettiamo in pratica questi esempi dell’aviatore Roland Garros e del tennista Carlos Alcaraz per lottare fino alla fine e riprenderci quello che ci sembra stare per sfuggire.

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