5 lug 2022

Questione di grammi

Un argomento secondo me sottovalutato dai pongisti principianti e medi (diciamo fino alla serie C) riguarda il peso complessivo telaio+gomme. 

A me piacciono i numeri, ormai lo avrete capito e continuo. Se non siete in grado di quantizzare il vostro gioco in ogni suo aspetto, secondo il mio modesto parere, vi perdete qualcosa di essenziale di questo sport. Io ho un fisico diciamo normale, un po’ sovrappeso, (ma chi non prende un po’ di pancetta con l’età?) con un polso piccolo. 

Se compro un orologio devo aggiungere due buchi nel cinghietto perché il diametro del mio polso è piccolo. La mia muscolatura è nella norma, non faccio pesi, ma mi dichiaro un buon sportivo e pratico quando posso e sempre per diletto anche altri sport. Perché vi dico questo? 

Adesso se proseguite nella lettura lo capirete. Nel tennistavolo le azioni-reazioni cervello/braccio/avambraccio/polso/mano si misurano in millesimi-decimi di secondo. 
Il peso complessivo della mia racchetta TSP balsa7 +due gomme Yasaka Rakza 7 soft 2mm+nastrino è 158 grammi. Il solo telaio pesa 75 grammi (leggerissimo, tra i più leggeri in circolazione). Prima di arrivare a questa soluzione ho provato dai miei compagni telai più pesanti e gomme di diverso tipo. Sulla carta prestazioni migliori, nella pratica: non mi ci trovavo, sentivo mano pesante, lento nei colpi. Quando mi hanno prestato il Balsa TSP, rigido e leggero è stato un colpo di fulmine. Questo me lo compro! 

Semplice formula: Racchetta leggera=più rapidità nella reazione e risposta. 10 grammi in meno contano eccome, almeno nel mio caso di giocatore medio come mi considero. 

Durante un incontro di campionato tirato, capita che tra riscaldamento partite ecc, si arriva alle tre ore di gioco, magari non continuo, però di impegno costante sia mentale che fisico. La racchetta si alza e si abbassa in media di almeno di 50 cm ogni volta che eseguite un singolo colpo, pensate quante volte si sommano in tre ore, diciamo 20 grammi moltiplicati per le migliaia di colpi. E poi riflettete sul peso totale sollevato in più o in meno facendo la somma. 

Pensate anche all’ultimo top spin nell’incontro decisivo dopo 2 ore e 55 minuti perso ai vantaggi in cui siete arrivati in ritardo di un decimo di secondo e avete buttato la pallina fuori. 

E allora ripensate alla vostra racchetta che pesa 20 grammi in più. E maledirete la gomma più pesante che vi doveva risolvere il gioco al posto vostro e il telaio che avete comprato perché pubblicizzato da un nome famoso e di cui però non avete considerato il peso.

Come riparare le palline schiacciate, ma non bucate


Ciao, quando ero piccolo e giocavo in cortile a ping pong con i miei amici (ormai più di cinquanta anni fa...) avevamo pochi soldi e facevamo diversi esperimenti. Ci divertivamo a bruciare le palline rotte, quelle di celluloide costruite unendo due metà lungo un piccolo solco, (chi di voi se le ricorda?) perchè emanavano un profumo buonissimo di mentolo (forse però era qualche schifezza, chissà...).

Poi a qualcuno venne un'idea: perchè non provare a ripararle?

Facevamo bollire dell'acqua in una pentola e poi ci mettevamo dentro le palline ammaccate per pochi istanti, attenti a non bruciarle. L'aria riscaldata all'interno della pallina aumenta la pressione interna e ripristina la curvatura originale (ovvio la pallina non deve essere bucata, solo ammaccata!).

Questo trucco funziona anche con le palline di plastica attuali.

Ne ho rianimate delle ceste, dico per davvero: contento per il risparmio e contento per l'ambiente.

Provare per credere!

(Mi raccomando, lavate poi per bene le pentole!)

Famolo strano!

 “Famolo strano!” " O famo strano!" (cit. Carlo Verdone)


Adesso che il campionato è finito abbiamo più tempo per gli esperimenti.



Sto portando in società queste giornate di “Famolo strano!”. In cosa consistono?
Provare non solo nuovi materiali scambiandoseli tra di noi, ma anche tipologie di gioco, situazioni diverse e insolite ecc...
Faccio degli esempi:



1) Giocate di solito come attaccante? Provate a giocare come difensore. Siete difensori? Giocate attaccanti
2) Se siete bloccatori vicino al tavolo giocate da lontano
3) Se usate la liscia provate la puntinata, se amate la puntinata, usate la liscia
4) Siete giocatori che usano prevalentemente il dritto? Provate ad usare più spesso il rovescio
5) Siete destri? Usate la sinistra. Siete mancini? Provate la destra
6) Siete difensori choppatori da lontano? Provate il top da vicino
7) Fate sempre e solo il servizio pendolo? Provate il pendolo inverso e diversa impugnatura di servizio.
8) Scambiatevi la racchetta e discutete delle differenze e sensazioni provate
9) Se giocate raramente in doppio, giocate in doppio
ecc...SPERIMENTATE! SPERIMENTATE! SPERIMENTATE!


Insomma le variabili sono tante. Certo sbaglierete un bel po’ e alcune di queste giocate risulteranno inguardabili, ma se avrete la perseveranza di continuare almeno una mezz’ora nel gioco diverso dal solito, ne avrete dei benefici. Quali?

-Messa in discussione con i vostri sparring dei canoni di gioco a cui siete abituati.
-Attuare strategie di gioco più efficaci, dopo essersi immedesimati nei panni degli avversari
-Estendere l’esperienza d’uso con materiali (gomme e telai) diversi
-Maggior consapevolezza dei colpi quando ritornerete allo standard normale. Infatti dovendo sforzarsi per adattare la tecnica al gioco strano e insolito, ciò vi farà pensare ai movimenti e agli automatismi da ripristinare.

Guardate che questa cosa è non è affatto inutile nè controproducente, come qualcuno potrebbe obiettare, me l’hanno insegnata e vale anche per altre discipline, non solo sportive.

“Pensare ogni tanto in modo contrario del solito fa bene”
.

Quando si ha tempo e con giudizio. E poi sarà più bello tornare alle solite abitudini.
Provare per credere e dopo avere provato le varie situazioni, mettete qui sotto le vostre esperienze se volete.
Buon divertimento!

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