28 set 2022

Racchetta di legno regalata con confezione di datteri




Ebbene si sono così "maturo" che quando ero piccolo (fine anni 60, inizio 70 del secolo scorso) compravamo per poche lire delle confezioni di datteri che erano distribuiti a raggiera su una racchetta di legno. Si avete letto bene, racchetta nuda di ping pong! Si compravano i deliziosi datteri, si divoravano prima possibile per accedere alla racchetta e prendersene possesso e poi sfidare ad interminabili partite gli amici, con o senza tavolo, o magari sul tavolo della cucina con una retina raffazzonata posta in mezzo, o altri modi disdicevoli ma uno più divertente dell'altro.

Quando uno inizia così e all'epoca eravamo tutti così, (almeno quelli frequentati da me) cosa volete che pensi degli infiniti tipi di gomme e telai che ci sono adesso, dieci lustri dopo i miei indimenticabili inizi?

Ebbene si, iniziando dal pezzo di legno nudo, siamo passati al sughero su entrambe le facciate, poi al foglio di cartavetro incollato alla belle e meglio e poi alla puntinata corta senza gommapiuma. Plastica rossa incollata col bostik o altre colle oggi illegali. La pallina di celluloide colpita dalla racchetta puntinata anziché un TAK TAK sordo, faceva TOK TOK, appena passabile.

Inizio anni 70, con qualche soldino della paghetta messo da parte mi comprai la prima racchetta assemblata “Franco Tognolini” con 2 gomme lisce e gommapiuma. Con questa racchetta giocai fino a fare invecchiare e “cristallizzare” le gomme, pensate un po’...
Poi mi comprai una prima Stiga DOER preassemblata all round, sempre due gomme lisce con cui imparai il top spin di dritto grazie alla lettura del libro: “Il ping pong, autore Aldo Izzo, 1975”.

E arriviamo alla fine degli anni '70, gioco su tavoli di legno auto-costruiti in cortile dalla mia banda di ragazzi, rubando il legno dai cantieri delle case in costruzione nella periferia di Torino.
Poi pausa di 35 anni nel gioco serio, causa (non galera, come qualcuno sta pensando), ma studio, prima al Liceo e poi all’università e poi lavoro spesso in trasferta. 

E ripresa del gioco serio, molto più serio ,a partire dal 2017 con svolta e cambio di vita annessi. E finalmente racchette specifiche assemblate con gomme lisce e varie puntinate, ecc... di mio gradimento (quelle puntinate e antispin le passo ai miei avversari durante alcune sessioni speciali di allenamento così imparo a giocarci contro, io per adesso non le uso).

Torniamo alle gomme e ai telai evolutisi molto in questi 50 anni. Cosa ne penso.
Ne penso come Marcovaldo; “furto in pasticceria” racconto di Italo Calvino che rendo disponibile al link sotto:

Una goduria entrarci e iniziare ad assaggiare tutte queste paste, poi capisci che è meglio gustarne solo poche, altrimenti si fa indigestione e non si apprezzano più.

1 commento:

  1. Ho inserito il link al racconto: "Furto in una pasticceria" di Italo Calvino

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