17 nov 2022

Insegnare lo "spin" ai bambini

 


Insegnare tennistavolo, specialmente ai bambini, mi dà una soddisfazione particolare. 

La meraviglia o ammirazione che suscito quando riesco a fare capire qualche concetto difficile li fa esclamare: “OOH!” E qui io mi sciolgo.
Mi fa sentire il mago Silvan e il mago Zurlì, miei eroi della mia lontana giovinezza.

Prendiamo ad esempio il concetto di spin (effetto della pallina).

Non è facile insegnarlo bene, soprattutto alle bambine. Mentre ai maschi si regalano palloni da calcio appena riescono a stare in piedi sulle gambe, alle bambine il concetto di sfera rotolante è più difficile da capire. Invito quindi i genitori a regalare alle proprie figlie anche qualche pallone e qualche pallina, in modo da far loro capire questo fondamentale concetto.

La pallina da ping pong, non è infatti un punto materiale, ma una sfera piccola dal diametro 4 cm e peso di circa 3 g, ma pur sempre una sfera. 
A seconda del punto dove si colpisce, come la si colpisce e con che cosa la si colpisce  si ottengono effetti molto interessanti.

Quando ero piccolo, mi ricordo che vendevano i chewing-gum (“cicles”, si dice dalle mie parti) insieme alle “palline magiche”, ossia palline dalla gomma durissima che rimbalzano in modo molto strano e con cui perdevo delle ore giocando. Io regalavo i cicles ai miei amici e giocavo per delle ore con la palla magica. La cosa che mi affascinava di più era l’effetto che si poteva impartire; cambiava effetto ad ogni rimbalzo.

Dopo molti anni e un corso di “Meccanica razionale”  all’università ho poi capito il perché di questi rimbalzi, ma il fascino di giocare con queste palle magiche tuttora non mi è passato.

Ma torniamo alla pallina da ping pong. Alcuni bambini (maschi) basta che mi vedano una volta sola effettuare un colpo di backspin (effetto tagliato sotto effettuato tenendo aperto il piatto della racchetta, colpo secco di avambraccio) e lo ripetono senza esitazione.
Alcune bambine invece no, non c’è verso! Non capiscono e hanno estrema difficoltà a ripeterlo.

Allora ho ragionato, come posso aiutarle a farle capire? Non esiste proprio che non riesco a spiegare lo spin ad una bambina!

Mi sono inventato alcuni attrezzi e acquistato alcune cose, vedi figura qui sotto:



Prima avevo  cercato di evidenziare col  pennarello le due metà di una pallina da ping pong. Non ha funzionato, i pennarelli lasciano sempre il colore sulla gomma della racchetta e dopo pochi scambi mi trovavo rovinate sia la pallina che le gomme.
Allora ho acquistato delle palline bicolori e queste invece vanno bene. 

Fatele rotolare e rimbalzare davanti ai bambini ed otterrete il primo OOH di stupore!
Bene siamo sulla strada giusta, avete tutta la loro attenzione. Dategli la pallina bicolore, fateli giocare e fategli osservare come gira la pallina nelle diverse situazioni. 
Se poi volete esagerare date le prime nozioni di rimbalzo, forma parabolica, punto più alto della parabola senza usare la matematica, però!

Poi tirate fuori i due arnesi che ho costruito e che potrete replicare anche voi con un minimo di manualità.
Sono una palla da tennis e una pallina da ping pong su cui ho disegnato delle frecce, bucate da parte a parte con una punta di trapano e fissate tramite rondella, dado e controdado su una barra rotonda filettata diametro 3 mm. Questa sorta di “spiedino” di pallina lo farete girare davanti a loro in tutti i modi tra le mani in modo da fargli capire il concetto di spin.

Qualcuno usa anche un disco ricavato da un vecchio CD, ma il CD è un disco, non una sfera!
Avvicino poi questo attrezzo alla racchetta e gli faccio capire dove bisogna colpire la pallina per ottenere il tipo di effetto: effetto di sotto (backspin), effetto di sopra (topspin), effetto laterale (sidespin).
A questo punto siamo al secondo: OOH! e utilizzando le normali palline da ping pong gli faccio provare prima sul pavimento e poi sul tavolo finché non acquisiscono una discreta consapevolezza sia del gesto, sia del risultato.

(Tra l’altro questo attrezzo lo potrete riciclare insegnando agli adulti il concetto di inversione dello spin causato dalle gomme puntinate! Ne parlerò in altro post.)

Una fatica, ma ne è valsa la pena! Alla fine sono migliorati loro, ma sono migliorato anche io!

E poi un sorriso di un bambino compiaciuto per me non ha prezzo, lo so, mi ripeto, portate pazienza questa è una delle mie debolezze...

(P.S. I miei bambini allievi sono un po' più grandi di quello della foto di presentazione. Inizio infatti dalla quarta/quinta elementare: 9/10 anni, non prima).

Foto di copertina:Table tennis ace Jamie Myska-Buddell, aged 19 months, from Plymouth, Devon has become an overnight internet sensation after a short film was uploaded of him playing on Youtube. The video received 500,000 views in three days, and Jamie and his father have since appeared on "Good Morning America".Picture: James Dadzitis for South West News Service CREDIT: James Dadzitis for South West News Service


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